Hyalos: il Poseidone della cosmetica

Idratazione! E’ la parola d’ordine al rientro dalle vacanze; dopo che l’estate ha sottoposto la pelle a stress continui è necessario donarle nutrimento e idratazione. Per questo le formulazioni devono contenere delle molecole attive che siano in grado di legare e trattenere l’acqua……..e qual è la principale molecola in grado di “dominare” l’acqua? Ovviamente Hyalos, meglio noto come: acido ialuronico!

L’acido ialuronico grazie alle sue caratteristiche fisico-chimiche e biologiche e’ responsabile dell’idratazione cutanea e del trasporto di ioni e nutrienti alle cellule dell’organismo.

Pensate che i primi ad isolare la molecola dell’acido ialuronico dal corpo vitreo degli occhi dei bovini, furono nel lontano 1934 Karl Meyer e John Palmer. Il nome deriva dalla parola greca hyalos: vetroso, vitreo con riferimento alle proprietà fisiche della molecola. Oggi l’acido ialuronico non è più estratto dai tessuti degli animali, fortunatamente, ma è prodotto con sistemi biotecnologici che sfruttano colture batteriche specifiche.

Estè e Lauder fu la prima che ne comprese le potenzialità e ne intuì un possibile utilizzo in ambito cosmetico e nel 1982 lo utilizzo’ per la prima volta in una formulazione che oggi è un cult.

Sono anni che si parla di acido ialuronico a tutti i livelli, ma cosa si conosce davvero di questa straordinaria molecola? Perché è in grado di trattenere l’acqua? Qual è il suo ruolo nei sistemi biologici e in quale quantità è presente? e infine la domanda a cui tutti cercano di dare una risposta: è meglio ad alto o basso peso molecolare nelle formulazioni cosmetiche?

Per poter comprendere le proprietà dell’acido ialuronico è necessario introdurre la sua struttura chimica; ma non temete solo poche righe…..L’acido ialuronico è una molecola definita chimicamente un glicosaminoglicano (GAG) ovvero una catena costituita da tante unità ripetute (disaccaride) legate da dei legami glicosidici. Le due unità base che compongono l’acido ialuronico sono l’acido D-glucoronico e l’D-N-acetilglucosamina.

Questa catena può potenzialmente essere costituita da migliaia e migliaia di unità ripetute, le quali definiscono il peso molecolare della catena di acido ialuronico.

Ok, ok avete ragione! La discussione sta diventando molto tecnica, ma ci siamo quasi! Infatti proprio in queste due unità base risiede la capacità dell’acido ialuronico di assorbire acqua.

L’ acido glucoronico è costituito da gruppi carbossilici, quei gruppi che in chimica si indicano con un -COOH, questi gruppi a pH fisiologici acquisiscono un carattere polianionico (cioè si caricano negativamente)…..questo cosa vuol dire??? Che in presenza di acqua la molecola di acido ialuronico si espande in volume (circa 1000 volte) e forma una rete stabile (stabilizzata da legami idrogeno per essere precisi).

Ok, sono andata troppo nello specifico ma fidatevi il rigore scientifico è l’unica cosa a cui appellarsi in un mondo di tuttologi senza (cono)-scienza……ma torniamo a noi……la cosa veramente importante è che tutta questa chimica si traduce in un risultato unico: ogni molecola di acido ialuronico può legare circa 250 molecole di acqua, il che significa che 1g di acido ialuronico è in grado di assorbire fino a 6 litri di acqua!!

A questo punto verrebbe da pensare che il nostro corpo ne debba contenere una quantità elevatissima di questa molecola speciale; invece….il nostro organismo contiene circa 15 g di acido ialuronico; sufficienti a svolgere l’azione biologica per cui è progettato: Idratare!!

La maggior parte dell’acido ialuronico del nostro corpo è concentrato nella matrice extracellulare delle cellule della pelle, in particolare si trova in abbondanza nell strato spinoso e nello strato basale. Circa un terzo dell’intero quantitativo viene rigenerato ogni giorno dal nostro organismo, ma la quantità di acido ialuronico totale diminuisce con l’età fino ad arrivare intorno agli 80 anni in cui il nostro organismo non ne contiene quasi più.

L’acido ialuronico trattenendo l’acqua dona volume alla pelle rendendola piena e gonfia, e rendendo la cute soffice ed elastica. Perdendo questa molecola con l’età la pelle inizia a disidratarsi e il risultato è una pelle secca, sottile e con indentazioni più o meno marcate. L’acido ialuronico agisce quindi su due livelli: in profondità (per dare volume) e sulla superficie (per idratare e donare elasticità alla cute)………quindi…….la realtà è che non c’è una risposta corretta alla domanda se è meglio utilizzare un acido ialuronico a basso o alto peso molecolare!

ROTARIUS è la creazione di Poliphenolia con la più elevata quantità di acido ialuronico (ad alto peso molecolare) per le zone più sensibili del viso

Non c’è un giusto o sbagliato, ma solo una diversa esigenza: se si vuole agire in profondità, andando a rimpolpare lo strato “profondo” della pelle, allora è meglio utilizzare una formulazione con acido ialuronico a catena corta (basso peso molecolare), il quale per via della sua dimensione è in grado di passare gli strati più esterni della pelle, ma non è in grado di assorbire molta acqua. Se invece vogliamo creare un film protettivo, che trattenga l’acqua e aiuti ad idratare la cute e a renderla elastica e distesa allora sarà necessario utilizzare dell’acido ialuronico a catena lunga (alto peso molecolare), il quale rimarrà più in superficie agendo con un naturale effetto tensore.

Il Consiglio di Zulekhaa:

Per mantenere una pelle idratata, diminuite la quantità di sale all’interno delle pietanze e sostituitelo ad esempio con erbe aromatiche…..il perché? Ve lo spiegherò nel prossimo articolo….Namastè!